Viene perciò deciso un ampliamento che raddoppia la superficie della chiesa precedente, restando questa incorporata nella nuova costruzione.
La nuova chiesa ha l'asse perpendicolare a quello antico, ha una pianta quadrata, ha tre navate con la facciata posta sul lato maggiore della vecchia.
Viene ancora mantenuto l'antico campanile che è di tutto rispetto per le sue dimensioni.
Probabilmente ha 9 altari: 8 laterali e l'altare maggiore .
Possiamo dedurre l'epoca di questo ampliamento da uno scritto del Rev.do Angelo Maria Perazzo, Arciprete dal 1743 al 1779, quand'egli, citando una "memoria antica" riporta :
"...oltre si vede una lapide marmorea sepolcrale del 1200, quale pietra è stata ritrovata con altre moltissime l'anno 1349, in occasione che si distrusse il coro vecchio, molte delle quali sono state poste all'ingresso della porta maggiore..."
Il "coro vecchio" citato è quello della chiesa precedente che viene demolito nel 1349 perchè non serve più essendo terminati i lavori di ampliamento ed è quel "coro o abside" le cui tracce sono emerse nel 1948 durante i lavori di scavo.
Questo ampliamento viene eseguito sottraendo spazio all'area cimiteriale e molte di quelle lapidi esistenti nel coro vecchio e nel cimitero, vengono traslate e "sono poste all'ingresso della porta maggiore" della chiesa.
Tutto sommato, questo ampliamento risulta assai razionale ed economico poiché vengono conservati ed utilizzati tre lati della vecchia chiesa nonché il campanile.
Con questo ampliamento la superficie della chiesa passa da mq.200 a mq.400 raddoppiando così la capacità di contenimento dei fedeli.
Questo nuovo aspetto assunto dalla chiesa verrà mantenuto inalterato per altri 236 anni: fino al 1585 quando inizierà un nuovo ampliamento.
Nel 1559 la chiesa viene saccheggiata dai corsari barbareschi sbarcati alla marina e 3 arenzanesi si salvano nascondendosi "in lo campanile".