IV SECOLO In un primo tempo probabilmente sorse in quel luogo una semplice CROCE .
Fine IV SECOLO Successivamente, quando si diffuse la notizia del ritrovamento dei loro Corpi avvenuto a Milano per opera del Vescovo S.Ambrogio nel 395, venne eretta una primitiva Cappella dedicata ai Santi NAZARIO e CELSO.
V - VI SECOLO In seguito, aumentando la popolazione, questa piccola Cappella fu ingrandita.
Si può ritenere che il piccolo BORGO, attraversato dalla Via Romana, fosse anche un luogo di sosta per i viaggiatori, essendo situato a metà percorso fra due città importanti e commerciali quali erano già allora Genova e Savona.
Per secoli, le prime vicende di ARENZANO sono sfuggite alla storia e sono purtroppo rimaste avvolte nella notte dei tempi.
Queste tre distinte fasi storiche sono tutte IDEALMENTE riunite nel PLASTICO 1.
Dei Santi Nazario e Celso già si parla in altra parte. Qui si vuole solo esporre una tesi sulla venuta in Arenzano (Hasta) dei Santi Nazario e Celso percorrendo la Via Emilio Scauro o Romana.
Leggeremo più oltre, quando si costruisce la chiesa Parrocchiale attuale nel 1700, che tutti gli spostamenti degli Architetti Ricca (Padre Marino e Giovanni Antonio), del Sig.Viano, di Padre Alberto Tixe, da Genova ad Arenzano e ritorno, e da Arenzano a Savona e ritorno, si effettuavano esclusivamente via mare.
Erano percorsi di circa 30 chilometri e la strada nel 1700 era ancora la stessa dei tempi dei Santi Nazario e Celso, di oltre 1600 anni prima. Nulla era sostanzialmente cambiato: si preferiva dunque effettuare un viaggio via mare anziché via terra , essendo questo molto più disagevole e lungo.
Da Genova ad Arenzano, con una imbarcazione si poteva effettuare il percorso di andata e ritorno, con relativa sosta, nella stessa giornata.
Via terra i chilometri da percorrere, sempre di andata e ritorno, sarebbero stati circa 60, lungo una strada tortuosa e faticosa. Troppi da percorrere in una giornata; non bastavano 2 giorni con la necessaria sosta per la notte.
Nel nostro caso invece il ragionamento è diverso.
Le Chiese dedicate ai Santi Nazario e Celso che troviamo lungo il percorso della Via Romana distano mediamente l'una dall'altra una dozzina di chilometri o poco più.
-Genova (N.S. delle Grazie già dei Santi Nazario e Celso )
-Multedo
-Arenzano
-Varazze
-Savona
-Finale...
Una distanza che in una giornata consentiva ai due Santi lo spostamento via terra per raggiungere i luoghi dove ritenevano di poter predicare, eventualmente sostare, per poi riprendere il viaggio, percorrendo a tappe la strada lungo la Riviera di ponente.
In quasi tutti i luoghi ove hanno sostato sorsero successivamente delle chiese a loro dedicate.
Come appunto quella ultramillenaria di Arenzano, collocata in una posizione che già allora doveva essere assai pratica e funzionale per servire la popolazione di quel Villaggio.
"Credesi ancora che questi S.S. Martiri predicassero per qualche distanza di sito nella Riviera di Ponente di questa Provincia, a sì là dove pervennero per ogni spazio di sette miglia si fabbricassero altretante Chiese a Loro dedicate in riconoscimento del beneficio da essi ricevuto; et effetto, o vera o falsa che sia la tradizione, si vedono per qualche corso di miglia in questa Riviera nelle spazij accennati Chiese dedicate a questi Santi; perocché una se ne vede nel luogo, ove si crede che sbarcarono alla foce del Fiume Bisagno, una in Genova, una in Multedo di Peggi distante da quella di Bisagno 7 miglia, una in Arenzano 7 miglia discosta da quella di Moltedo, et una in Varaggine per altre 7 miglia lontana da Arenzano, et una in Savona."
Annali Ecclesiastici della Liguria del R.P.F. Agostino
Schiaffino Tomo I - 1631 -
Manoscritto della Biblioteca Civica Berio di Genova
"Sull'arco ligure esiste 'ab immemorabili', cioè dall'epoca paleocristiana, un culto vivo espresso nella Liturgia, nella fioritura di molteplici Chiese, Oratori (detti 'Basiliculae') od edicole, da Sturla a Borgomaro (Valle d'Oneglia), un culto continuato, che difficilmente si può spiegare, qualora si neghi la presenza dell'opera personale dei Santi martiri (Nazario e Celso) in terra ligure".